Progetto Trentino Frutticolo Sostenibile
Introduzione
Una splendida affermazione ci guida a capire perché il settore frutticolo trentino ha deciso non solo di confermare il proprio impegno verso il territorio, l’ambiente e le persone, ma di aumentarlo e comunicarlo: «domani dovremo vendere i nostri prodotti ad un prezzo che ingloba anche una parte della “sostenibilità”, valore che in maniera inequivocabile siamo chiamati a rispettare».
Queste parole ben rappresentano l’orizzonte che nel prossimo futuro i sistemi produttivi virtuosi dovranno interpretare ed inserire nei loro processi. Già oggi, frutto della visione quasi premonitrice di amministratori avveduti degli anni ’80, possiamo proporre risultati assolutamente confortanti in termini di salubrità dei frutti e di qualità ambientale. Ci siamo anche resi conto di avere quasi inavvertitamente raggiunto traguardi lusinghieri nell’ambito sociale, non solo quello del “valore creato e distribuito” a favore di migliaia di aziende e di occupati, ma anche nel delicato e quanto mai attuale tema dell’accoglienza.
La sostenibilità, nelle sue componenti economica, ambientale e sociale è nota come concetto, ma tutto va arricchito con la capacità di dialogo che l’agricoltore trentino ben conosce, frutto di decenni di maturazione nel contesto cooperativo che ci ha portati ad essere una realtà avanzata e riconosciuta nel mondo.
La prima componente del progetto “Trentino Frutticolo Sostenibile” vuole mettere luce e valorizzare queste sfaccettature del lavoro agricolo ancora poco note.
Ma l’interrogativo che ci siamo posti è quanto mai attuale: come e cosa possiamo fare di più per migliorare il nostro rapporto con la ampia collettività dei consumatori dei prodotti della terra?
La risposta è semplice: cercando di dialogare meglio con la collettività, in tutte le sue espressioni e componenti.
Nell’epoca delle “breaking news” e dei “tweet” di poche parole, pari peraltro alla poca durata, la pazienza e lo sforzo della ricerca di dialogo sono forse nuovi valori aggiunti per l’agricoltura, settore che è de nito “primario” proprio per la capacità di creare valore dal nulla.
Ennio Magnani, Presidente Apot
Struttura e Programma
Il “Progetto Trentino Frutticolo Sostenibile” è guidato da un Comitato di Coordinamento, partecipato dai Consorzi soci, Melinda, La Trentina.
L’organigramma comprende un “Audit Interno”, gruppo esteso con la presenza di rappresentanti dei principali enti vicini al settore frutticolo, e un “Audit Esterno”, rivolto a tutti quei portatori di opinione come i Comitati per la Salute o le pubbliche amministrazioni.
Audit Interno
Lo scopo di questo gruppo è la condivisione del Progetto TFS, l’analisi dei fattori di rischio, delle aree di sensibilità e verifica del piano di attività e di comunicazione da mettere in atto in risposta all’obiettivo di fare chiarezza e informazione sul progresso delle azioni messe in atto sul fronte della sostenibilità.
L’Audit interno è composto dal Presidente e Direttore APOT, da due rappresentanti dei Consorzi associati, affiancati dal Coordinatore del Progetto (Agroter) e da una Società di Comunicazione (Soluzione Group srl), invitati a prenderne parte alcuni componenti del Sistema melicolo trentino, quali i direttori, responsabili comunicazione e qualità dei consorzi associati Apot, della Fondazione Edmund Mach, l’Ufficio Stampa della Federazione Trentina della Cooperazione, Trentino Marketing e Provincia Autonoma di Trento.
Audit Esterno
Finalità di questo gruppo, è di raccogliere e analizzare le sensibilità e le istanze provenienti dall’esterno circa i temi del progetto, utili ad impostare le future attività tecniche e/o di comunicazione e per prevedere trend o possibili aree critiche.
Sempre guidato dal Presidente e Direttore Apot, insieme ai consulenti di supporto, l’Audit Esterno coinvolge diverse figure di riferimento sul territorio che operano all’interno di enti, comitati e istituzioni, dalla direzione generale FEM e direttori di dipartimento ai rappresentanti PAT (APPA/APSS/Agricoltura/Scuola-Family), da tutte le Organizzazioni Sindacali ai rappresentanti Comitato Autonomie Locali (CAL) ai rappresentanti delle associazioni consumatori, dei comitati salute e altri opinion leader.
Piano di comunicazione proattiva
A oggi il Comitato di gestione ha definito e aggiornato le linee di intervento, secondo le più recenti novità disciplinari, circa le limitazioni dell’uso di principi attivi, i programmi di confusione sessuale e relativi controlli, i programmi di controllo sul diserbo e sulle macchine e atomizzatori.
Per i mesi futuri sono già state impostate e messe in calendario una serie di iniziative finalizzate allo sviluppo del Progetto, in perfetta coerenza con gli obiettivi fissati.